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che bellezza sarebbero... "LE NAZIONI UNITE D'EUROPA"

Nessuno
(@nessuno)
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Nell'incontro di mercoledì ho posto la questione della quale dovremmo occuparci quanto prima: le europee. Io comincio a farlo rammentando come, l'Europa e il federalismo europeo, siano sempre state questioni nelle quali ci siamo impegnati. Io stesso, ho co-organizzato seminari a Bruxelles per il PR; ventenne (1974) conoscevo Altiero perché militante della Gioventù Federalista Europea e scrivevo su "Lotta Federalista" e/o "Comuni d'Europa"; il Presidente d'Onore dell'ERA, Andrea Chiti Batelli, autore di una 50ina di libri su temi europeisti è stato l'ultimo grande federalista europeo e, a lui e ai suoi 102 anni l'ERA dedica la tessera 2024.

Brevissima premessa per parlare della mia innovativa proposta di cambio di paradigma e di parola d'ordine che, con un bagno di umiltà e realtà storica, rilanci il processo federalista: le NAZIONI UNITE D'EUROPA.
Ho molto riflettuto dalla morte di Marco sul perché la nostra prospettiva degli Stati Uniti d'Europa non fosse mai andata avanti con la celerità e l'urgenza che noi delineavamo. Poi, un giorno, dopo che da Monteverde Vecchio mi sono trasferito praticamente sul mare (Pratica di Mare), "l'illuminazione": non aveva progredito per il semplice motivo che non era implementativa/creativa bensì imitativa.
Non aveva progredito per il semplice motivo che l'Europa non è fatta da Stati (senza Storia come gli USA) bensì da Stati con Storia (e lingue e culture diverse) che sono NAZIONI ed ecco quindi le parole magiche "NAZIONI UNITE D'EUROPA".


   
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Roberto Mancuso
(@roberto-mancuso)
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Fare riferimento alle "NAZIONI" è, se possibile, peggio che far riferimento agli "STATI"; il tuo, caro @giorgio-kadmo-pagano mi pare un approccio molto sovranista alla questione sull'Unione Europea possibile, lo stesso di Meloni e dintorni.

A mio modesto avviso bisogna INVECE andare oltre gli Stati nazionali per partire dalle comunità regionali e locali, eliminando le sovrastrutture statuali non necessarie alla sussidiarietà politica delle differenti responsabilità di Governo e con un'impostazione federalista europea. 

Quanto ai riferimenti che fai al mondo statunitense, mi pare che trascuri di considerare che gli Stati Uniti sono uno dei pochi Paesi che ha al proprio interno variegate comunità intrise di storia, tradizioni e culture diverse che, appunto, nonostante le differenze e le contraddizioni vivono, insieme, sotto un'unica bandiera e un unico inno.

 

Sempre andare controvento, solo così è possibile alzarsi in volo!
Jim Morrison (james Douglas Morrison)


   
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Nessuno
(@nessuno)
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Il mio è un riferimento storico, reale e comprensibile a tutti. Il tuo immaginario, campanilistico e dialettale che tradotto sarebbe "REGIONI e COMUNI UNITI D'EUROPA"


   
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Roberto Mancuso
(@roberto-mancuso)
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@giorgio-kadmo-pagano , complimenti per la sintesi (a dire il vero poco efficace), con la quale liquidi ("REGIONI e COMUNI UNITI D'EUROPA"), le mie osservazioni sulle quali, INVECE, da decenni discutono fior di giuristi; ma andiamo con ordine.

Ti pare che io non abbia fatto riferimenti storici ? È sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche nazionali di governo dell'Unione Europea, perché di ciò si tratta, di politiche NAZIONALI: sono i Governi degli Stati NAZIONALI che decidono la politica dell'Unione, non le Istituzioni europee, se non marginalmente, molto marginalmente. 

Dovresti INVECE interrogarti sul perché ho evocato il concetto di SUSSIDIARIETÀ: secondo te io voglio un'Unione Europea col Governo delle comunità e delle Regioni ? Sei proprio fuori strada ! Ciò che ho evocato è l'affermazione piena del Principi di Sussidiarietà, già sancito peraltro dal Trattato istitutivo della CE.. Rispetto a questo gli Stati Nazionali sono fortemente contrari e negano trasferimenti di sovranità alle Istituzioni europee.

Questa la radice della questione Unione Europea: quanta e quale sovranità vogliamo trasferire all'Europa? Se Abbiamo sempre parlato di Patria europea e non di Europa delle Patrie ci sarà una ragione. Se a Ventotene scrissero un Manifesto che gettava le basi per gli Stati Uniti d'Europa fu perché il 900 aveva già troppo sofferto per i NAZIONALISMI, per l'esaltazione della NAZIONE che tu evochi. 

Oggi l'applicazione del principio di sussidiarietà è monca e lascia agli Stati nazionali piena autonomia su questioni nevralgiche rispetto alle sfide del 21° secolo. Motivo per cui l'Unione europea è definita un gigante economico, un nano politico e un verme militare.

Non voglio certo che sia il comune di Poggibonsi a decidere se inviare o meno le armi in Ucraina (a questo dovrebbe pensare un Governo Federale Europeo), ma nemmeno voglio che sia l'Unione europea a decidere se istituire un asilo nido con i muri dipinti di giallo od arancione o se costruire un parco con cipressi o salici nello stesso comune di Poggibonsi, con tutto il rispetto dovuto all'Unione Europea e allo stesso comune di Poggibonsi.

Voglio ovviamente un'Europa in cui al Governo degli Stati si sostituisca il Governo Federale Europeo, con un Presidente eletto direttamente dai cittadini e un Parlamento con pieni poteri legislativi; oltre che un unico esercito europeo: tu pensi che tutto ciò sia possibile con l'esaltazione che tu (con Meloni e dintorni) fai del concetto di NAZIONE? 

So bene che il processo è una novità per il pianeta terra perché si tratta di far stare assieme culture e popoli con lingue e tradizioni differenti, ma guardo agli USA, a quanto la cultura americana sia stata capace di fare sintesi tra PERSONE di culture differenti. Ed è quindi dalle persone che occorre partire, per costruire il senso della CITTADINANZA EUROPEA; non sugli Stati o sulle Nazioni occorre fondare la NUOVA EUROPA, ma sulle PERSONE.

Ciò permetterà da un lato la conservazione della propria lingua e delle proprie tradizioni, ma al contempo consentirebbe anche di sviluppare una cultura europea. Pensa a Programmi di sviluppo simili ad ERASMUS per lo studio, anche nei settori del lavoro e dell'industria, nel settore militare, nella ricerca scientifica... più potenti, più forti, più cogenti.

ERGO: prima di liquidare le affermazioni altrui con "Il tuo immaginario, campanilistico e dialettale che tradotto sarebbe "REGIONI e COMUNI UNITI D'EUROPA"" (che poi vorrei sapere perché immaginario, perché campanilistico e perché dialettale !), se qualcuno dà per scontati alcuni concetti o non si esprime chiaramente chiedi lumi, ma non liquidare, mai liquidare caro Sergio....

P.S.

Che hai poi contro il dialetto ? Mah !

Buon ascolto ! 😛

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Jim Morrison (james Douglas Morrison)


   
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Nessuno
(@nessuno)
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Io leggo la tua di liquidazione, come anacronistica, della mia proposta, sostenendo addirittura la distruzione degli stati-nazione. Constato che i tuoi discorsi sono ideologici, trasudano avversione aprioristica, il contrario dell'essere nonviolento e gandhiano: a me non m'importa che ci sia la Meloni a parlare di nazione. L'Italia, come sappiamo bene tutti, nasce nella testa di un poeta nel 1200, come nazione. l'Italia come nazione esiste prima di tutte le altre d'Europa perché nasce dalle ceneri dell'Impero romano che, come dice la parola stessa, era a Roma.
Io che scrivevo 50 anni fa sulla Rivista dell'AICCRE, appunto l'associazione dei Comuni e delle Regioni d'Europa, credo che presentarsi agli italiani oggi per le europee con la prospettiva dei "Comuni e delle Regioni d'Europa Uniti" diciamo che non la vedo bene.

Parli di Europa delle persone ma Pannella ed io siamo stati i SOLI a dire che era necessaria una lingua federale. Pannella dice:"Sappiamo che ci è stato trasmesso a noi, chissà attraverso quali vie Giorgio, il fatto che ci vuole l’Esperanto, la lingua comune, essere parola che diventi diritto e, quindi, per noi libertari obbligo, non più dovere".

Ora, non è che mi pare che questo obbligo lo abbiate sentito in molti. Tant'è vero che, pur pensando a rimettere in moto un dialogo tra quella che erano le associazioni costituenti del PR, nessuno mi ha invitato. Eppure, rappresentando l'associazione più vecchia del PR (l'ERA è nata il 25 aprile del 1987), ero il "senatore" decano di quella struttura.
Ma, sempre a proposito di Europa delle persone, c'è stata l'uscita di 66 milioni di inglesi dall'Ue, l'inglese è illegale come lingua ufficiale europea ma, tutti zitti. Anche qui, non conta se sei o non sei realmente una nazione, se sei o non sei una democrazia: qui conta il colonialismo.
Quindi il 98,75 per cento delle persone europee, tutte rigorosamante non madrelingua inglese, devono piegarsi agli Anglo. Asservirsi nel comunicare solo in inglese perchè?
Perché è la lingua dell'ex colonizzatore britannico di Malta e Irlanda, ossia dell'1,25 per cento delle persone europee oggi. Peccato però che Malta ha gia il maltese e gli irlandesi il gaelico accreditate come lingue ufficiali europee e non se ne possono avere due!
Allora di quale Europa delle persone vogliamo parlare?
È democrazia obbligare il 98,75% delle persone ad autocolonizzarsi perché l'1,25 è stato colonizzato?
A me non sembra lo sia.

PS
Io parlo correntemente 3 dialetti italiani: il veneto (sono nato a Venezia), il siciliano (i mei erano di Palermo) e il romanesco.


   
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Paola Cossu
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@roberto-mancuso e Giorgio Pagano,

Come non essere d'accordo con Roberto Mancuso!Aggiungo:parlo 5 lingue e vissuto in molti paesi (Paesi eh!Me ne guardo bene dal chiamarle Nazioni perché presuporrebbe una vena di Sovranità che mi fa orrore e che allontana da quel Federalismo proprio agli Stati Uniti d'Europa, che insieme a Marco Pannella,abbiamo tanto sognato... e che è a un passo dall'essere realizzato!)

Gli Stati Uniti,poi (ci ho vissuto diversi anni,tra Los Angeles,New York,SanFrancisco e piccoli posticini del profondo Sud dei Bush e dei Trump,non mi pare un esempio calzante.Per arrivare ai gg nostri ci sono voluti più di 100 anni e molto sangue.Sononfelice di assistere allo sforzo immane dei tanti Europeisti d'Europa che cercano indomitamente di realizzare il sogno dei nostri Spinelli,Colorni,De Gasperi,senza spargimento di sangue.La strada è tracciata.Sta a noi ritrovare quello spirito indomito e visionario.Seguire quella strada come i pionieri ci hanno insegnato😁


   
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Paola Cossu
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@giorgio-kadmo-pagano caro Giorgio,io di dialetti ne parlo molti di piu (che equivale a dire,leggendo i tuoi scritti,che c èsempre qualcuno che c'è l ha più lungo🤣): Sardo,Veneto,Romanesco,Siciliano,Piemontese e Corso.

A volte Pannella aveva intuizioni che molti di noi non comprendevano e necessitavano argomentazioni da approfondire....a questa età e dopo i lunghi soggiorni in paesi stranieri, credo che non ci sia stato volutamente un disegno complottista.Semplicemente,ci si è ritrovati con una lingua "piu comoda",già pronta e riconoscibile.

La lingua della musica,delle produzioni Hollywoodiane e dei viaggi.

È stato un processo naturale che a me non dispiace per niente.

Mi dispiace invece il tuo modo di interloquire.Accusatorio,per niente libertario e a tratti affettivo.

Stai tranquillo.Qui sei tra compagni che non hanno mai e dico MAI,palesato motti di superiorità.Segui il flusso😁


   
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Roberto Mancuso
(@roberto-mancuso)
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@giorgio-kadmo-pagano complimenti per le sicurezze che hai, io invece mi nutro di dubbi, sempre, anche sulle persone che conosco. 

Ti sei limitato a scrivere un titolo, uno slogan: "NAZIONI  UNITE D'EUROPA", senza declinarlo in alcun modo. Mi son permesso di farti notare come quello fosse lo slogan della Meloni, Viktor Mihály Orbán e dintorni; è l'Europa delle nazioni che vogliono e lo rivendicano. Mi son permesso altresì di farti notare quanto una tale impostazione tradisse, anzi, trasudasse il rischio di precipitare in NAZIONALISMI, tanto letali per un intero secolo ed ancor oggi. E tu? Mi dici che sono ideologico, ed altre amenità.

Pubblicato da: @nessuno

Constato che i tuoi discorsi sono ideologici, trasudano avversione aprioristica, il contrario dell'essere nonviolento e gandhiano

NO COMMENT

Tutto ciò senza entrare manco di striscio nel merito delle mie considerazioni sulla sussidiarietà dal Comune alle Istituzioni europee sovranità suddivisa per sussidiarietà... mi hai detto che volevo l'Europa dei Comuni LOL 😀

Giorgio la finisco qui che mi scappa da ridere ! Due son le cose, o sei venuto qui a fare il troll oppure le tue argomentazioni, al netto dei tuoi CURRICULA, sono davvero inconsistenti.

 

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Jim Morrison (james Douglas Morrison)


   
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