Ciao Giorgio,

in linea generale mi dispiace perchè la tua era una trasmissione storica di Radio Radicale.

Mi spieghi meglio in che modo sarebbe stata censurata l'ultima puntata? E' stato fatto un montaggio differente da quello da te predisposto o cosa?

Ma no, altrimenti avrei scritto "parzialmente oscurata". Non è proprio stata trasmessa.

Censura, svolta autoritaria e illiberale di Radio Radicale

Cara Direttrice, gentile Giovanna Reanda,
nell’inviarti le mie congratulazioni per il nuovo incarico, il 20 gennaio ti scrissi:

“Forse sono l'unico che ha iniziato la sua collaborazione militante (tranne un breve periodo pagato da Vigevano) a Radio Radicale e che ancora lo fa dal 1976 (quando eravamo in Via di Villa Pamphili), quindi, i miei auguri di Buon lavoro a Giovanna Reanda, neo-direttrice della Radio, hanno un alto valore d'antiquariato : auguri Giovanna!”
Semplice educazione avrebbe voluto che almeno mi rispondessi con un “grazie” ma, ben peggio, ricevo ora una PEC da te firmata nella quale mi comunichi

“che Radio Radicale ha deciso di non trasmettere più la rubrica “Translimen!”.

Io penso che la mia voce, la più antica di Radio Radicale, oltre che del già Decano del Senato Radicale, meriti:
-  anzitutto la messa in onda della trasmissione del 4 febbraio censurata;
-  delle motivazioni, possibilmente di apertura di un confronto;
-  auspicabilmente, un ripensamento sulla cancellazione della storica rubrica di Radio Radicale.

Già la censura di Translimen dell’altro ieri, 4 febbraio, senza nemmeno avvisare gli ascoltatori, mi aveva lasciato perplesso ed incredulo, tant’è che ti ho scritto

“Ciao Giovanna, stamani mi sono svegliato pieno di messaggi che mi chiedevano come mai Translimen non fosse andato in onda.
Cosa posso rispondere? Quando pensi di poterlo mandare?
Grazie e buona giornata”

Devo prendere atto che la tua Direzione sia la negazione di tutto ciò che è stata Radio Radicale nella mia vita, nella vita degli italiani e delle sue Istituzioni, a cominciare da quelle parlamentari?

Spero di no ma, certamente, la censura, l’autoritarismo, la negazione del dialogo, della e delle libertà, del diritto alla conoscenza e all’informazione pluralista, non sono mai stati nel DNA di Radio Radicale.

Distinti saluti,

Giorgio Kadmo Pagano

Ringrazio commosso per la solidarità.
Personalmente mi piacerebbe leggere/sentire le riflessioni dei compagni di BR su questo accadimento (magari da rendere anche pubblici) e, quindi, lascio il numero del mio cell. che è anche WA, Telegram, etc. 329.74.73.888, la mia email rimane <giorgiopagano@giorgiopagano.com>.
Intanto ringrazio Dario per il suo apprezzamento e, se riterrete di aprire la discussione sulla questione, in una riunione di BR per fare una riflessione collettiva, sono diponibile.
Ciao

@nessuno Ma quindi la censura si è sostanziata nel non avere trasmesso la puntata del 4 febbraio (già registrata) e in conseguenza di questo è stata poi inviata la famosa “PEC”?

Io non faccio interpretazioni né dietrologie, la verità dei fatti è tutta qua:
https://kadmo.art/radioradicale-censura-e-imbavaglia/

qui alcune reazioni arrivate, bella quella di Davide Tutino per chi si ricorda di Pannella e la canzone su di lui di De Gregori (che peraltro è anche un mio collezionista d'arte)
https://kadmo.art/radioradicale-censura-e-imbavaglia-le-reazioni/  

La Radio è solo l'ulimo dei tanti episodi "persecutori" subiti. I radicali hanno anche derubato lì'ERA di quasi 50mila euro tra il 2007-13.
All'ERA che poteva avere significativa scontistica sulle spese telefoniche cellulari come anche sigli stessi cellulari è stato chiesto di gestire  la telefonia dell'area (lo stesso Marco aveva le nostre SIM).
Le SIM telefoniche gestite sono state in tutto 140; il totale d’imponibile addebitato 299.619,53 Euro; di cui 49.767,04 Euro non rimborsati all’ERA dai compagni radicali, 87.782,64 Euro gli sconti di esclusiva pertinenza dell’ERA ripartiti, invece, tra i destinatari del servizio di telefonia mobile che pur già godevano di un sistema di scontistica eccezionale, per un totale di 137.549,68 Euro. Queste in sintesi le cifre di quanto è costata all’ERA, nel settennio 2006-13, la gestione del servizio di Rete Aziendale Mobile Radicale richiestole, in quanto unica ONLUS dell’area, dal Gruppo parlamentare della Rosa nel Pugno allo scopo di ottenere ulteriori risparmi di spese di telefonia mobile per l’area radicale.
Maggiori dettagli nella relazione allegata

Caro Giorgio, siamo stati contenti di ospitarti ieri. Non siamo in grado di avallare o rigettare la tua tesi e le tue affermazioni delle quali sei responsabile direttamente: regole forum. E' chiaro (ad esempio sull'assunto furto nei confronti dell'ERA), che solo tu puoi dire queste cose e te ne assumi la piena responsabilità, ma abbiamo ritenuto giusto che tu ci raccontassi la tua posizione su questa vicenda.

@admin Scusa Admin ma tu chi sei?

@nessuno sono Ulisse 😉

Mi ha risposto Roberto su WA... Tanto per cominciare la relazione allegata era ed è "ad adiuvandum" alla vicenda "Radio Radicale tappa e strangola la sua voce libera più antica" che, per come si è consumata, di fatto è nello "stile" di chi predica bene e razzola male. 
Quella Relazione di Tesoreria è stata letta da Orlandi in una riunione di area a suo tempo, e ne abbiamo tutta la documentazione relativa. Poi se non pagare il proprio conto telefonico è un furto, un ladrocionio, una malvessazione, peggio o meno peggio: quello è. Di fatto ha obbligato l'ERA (che non è la Vodafone) a pagarlo e io come Segretario politico dell'ERA non ho quindi avuto 50mila euro da poter impegnare negli scopi associativi e ho dovuto subire anche il fatto che il Tesoriere anziché essere impegnato nella raccolta fondi per l'ERA è stato impegnato nell'amministrare 140 SIM di radicali nemmeno iscritti all'ERA. 
Il racconto di ieri sera di Roberto - sempre a corollario di Radio Radicale - ha evidenziato un ulteriore "vulnus" che poco conoscevo ma che va comunque nella stessa direzione: siamo di fronte ad una mutazione genetica dell'essere "radicale" che aveva segni premonitori.