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eppur si muove...

(@claudio-marengo)
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Cari compagni, ieri si è svolto il congresso dell'associazione radicale "G. Donadei" di Cuneo, per il rinnovo delle cariche, etc...

E' stato un momento interessantissimo di confronto e dialogo (e polemica, anche accesa, come nella miglior tradizione radicale). E' stato però anche un momento, credo, importante per BELLEZZA RADICALE: prima in Italia, la Donadei ha votato all'unanimità la mozione a firma "Marengo - Blengino" al cui ultimo punto impegna la dirigenza a "abbracciare la visione politica nascente nel e del gruppo di "Bellezza radicale" (link) con l'obiettivo di partecipare all'assemblea dei 200 (probabilmente da tenersi a Roma o Milano tra il 20 e il 30 giugno 2023) di tale gruppo con una proposta da sottoporre ai partecipanti ivi presenti". BR sta contaminando le associazioni. Non vi nego qualche distinguo, polemica e difficoltà che è sempre però rimasta nell'alveo del confronto. Caricherò qui tutto il congresso, ovviamente indicandovi il minutaggio più interessante per noi (poi se lo volete vedere tutto...va bene uguale! 🙂

A subito!


   
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(@claudio-marengo)
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Siccome ogni promessa è debito, a questo link la relazione di apertura del segretario Filippo Blengino (con attenzione a BR, da minuto 29); qui invece tutto il congresso:

Riferimenti: mio intervento a 1.35

                  risposta del compagno Turi a 2.18.30

                 intervento INTERESSANTISSIMO  di Igor Boni a 2.32

                 mia replica un po' ad enteambi a 3.15

 

 

 


   
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(@claudio-marengo)
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E qui al punto 13...

https://www.radicalicuneo.org/mozione2023


   
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Pier Paolo Segneri
(@pier-paolo-segneri)
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@claudio-marengo 

Complimenti ancora, Claudio, a te e a tutta l’Associazione Radicale di Cuneo. Mi unisco al dibattito con una mia proposta.

I Camaleonti erano una band musicale degli anni Sessanta e Settanta, se non mi sbaglio. Ma oggi i Camaleonti sono coloro che sposano le «idee del giorno» quali che siano. I sottomessi, invece, temono di essere disapprovati ed eventualmente emarginati da quelli che loro considerano “gli amici” o, peggio, “i nemici”.

Quindi, vince la paura e, sopra ogni cosa, vince la paura d’essere liberi. Ecco, allora, perché  è divenuto necessario mettere l’amore sopra la paura. Ecco anche perché, a mio parere, ci vedremo il 24 Giugno 2023 a Roma per “la festa degli autoinvitati”, dal titolo: “Bellezza Radicale “. 

Nel frattempo, vige un Potere egemone che trasmette angoscia, che produce sofferenza, che sparge paura ovunque, che mette in agitazione, che crea ansie, che determina attacchi di panico e che rende sempre più grigie le nostre esistenze. Tutto questo conduce le persone a pensare all’attuale governo come a qualcosa di negativo, a qualcosa che fa stare male, a qualcosa che trasmette brutte sensazioni, a qualcosa di ansiogeno, virulento, angosciante. Anche se il governo non ha colpe. È il Potere dominante, che sta sopra al governo, che determina un indirizzo ansiogeno della società e che crea angoscia nelle persone.

Infatti, la partitocrazia, che ha sconfitto i partiti storici nel biennio 1992/94, è sopravvissuta benissimo al crollo dei partiti e si è rafforzata ancora di più dopo Mani Pulite e Tangentopoli. 

Per fortuna, l’attuale partitocrazia è entrata in crisi. Ma la novità è soprattutto la crisi del Movimento 5 Stelle che era nato (a chiacchiere) come forza antisistema e che si è rivelato nient’altro che il nuovo volto del sistema stesso, cioè i pentastellati sono la forma illiberale assunta oggi dal sistema partitocratico per sopravvivere a se stesso. Ma sono alla fine. Anche se i colpi di coda potrebbero essere fatali per i cittadini.

Ecco, allora, che potrebbe acquistare forza quello che io, in passato, ho definì il “progetto Eta Beta”, ma possiamo chiamarlo come vogliamo, cioè quel progetto politico riformatore per un altro modello di partito, un’alterità per il futuro. Un Partito Riformatore o Riformista che dir si voglia.

Insomma, la mia proposta non ha nulla a che vedere con la sete di leadership

Non riguarda un’impostazione legata all’uomo solo al comando o al salvatore unico della Patria. Anche il Risorgimento liberale ha avuto necessità di più attori e di più leader: Giuseppe Mazzini, Cavour, Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Carlo Cattaneo, Vincenzo Gioberti, Alessandro Manzoni e molti, moltissimi altri, noti e meno noti.

Mi riferisco, insomma, a un’intellettuale collettivo, a un modello di partecipazione politica in grado di costruire una struttura e una forma organizzativa liberaldemocratica, attraverso congressi, incontri, dibattiti, centri studio, cioè una "galassia" di associazioni tematiche, telematiche e territoriali. Ma con l’impegno diretto di Repubblicani, Liberali, Radicali, Verdi, Socialdemocratici, Democratici, liberalsocialisti, ecc. Con la possibilità della doppia e tripla tessera, tipica del Partito Radicale di Marco Pannella. 

 

 


   
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