La Bellezza Radicale è fatta di storie politiche e personali magari sconosciute a tanti ma non per questo meno importanti per coloro i quali negli anni ne sono stati parte più o meno attiva.

Gli ultimi sei anni di storia radicale li ho percepiti come confusionari e incerti assistendo, mio malgrado, alla dissipazione di un patrimonio culturale e politico che ha pochi termini di paragone nella storia italiana dal dopoguerra in poi.

E’ vero che è mancata la figura di riferimento storica e carismatica cioè quella di Marco Pannella, è vero che i soggetti che formavano e formano la cosiddetta Galassia radicale sono spesso governati da autonomia centrifuga e mancando il padre nobile più importante questa caratteristica si è accentuata invece che attenuarsi. Tuttavia la ragione e la ragionevolezza non avrebbero dovuto consentire a chiunque è parte del nostro piccolo Mondo, con diversi livelli di presenza e responsabilità, di perdere ogni visione di insieme in maniera tanto improduttiva quanto autodistruttiva.

Poi però casualmente ho ritrovato sulla mia strada una persona che non pensavo potesse arricchirmi nuovamente e in un così breve lasso di tempo. La mia fiammella della riaccesa speranza porta il nome di Bachisio Maureddu per tutti noi semplicemente Isio.

Isio non era la figura del paziente e silenzioso militante radicale di lungo corso che ogni giorno dietro le quinte contribuiva ad incerottare piccole e grandi ferite individuali e collettive. Per me era la persona ideale per una ri-educazione sentimentale alla politica e per questo un esempio concreto di Bellezza Radicale che ognuno di noi dovrebbe conoscere anche se indirettamente.

Isio rappresentava ciò la cui carenza ha forse per troppo tempo inaridito la presenza radicale nella vita politica italiana e cioè la straordinaria capacità di coinvolgimento con le doti umane che si sommano a tutte le altre. Era una rara quanto riuscita sintesi di intelligenza, ironia, spirito di sacrificio e amore per ciò che faceva quotidianamente. L’opposto dell’espressione di una logica fredda che per quanto capace di proporre ragionamenti ineccepibili è altrettanto incapace di coinvolgere e convincere.

Ritrovarlo in un periodo complesso della sua esistenza perché caratterizzato dalla malattia a cui si è purtroppo dovuto arrendere, è stato umanamente come riavvolgere il nastro e rivivere una esperienza adolescenziale durante la quale letteralmente presi una sbandata per un gruppuscolo di pochi visionari che facevano politica con mezzi di fortuna ma animati da una straordinaria forza interiore. Quella forza interiore in grado di mobilitare per obiettivi di portata storica numeri impressionanti di persone fino a quel momento invisibili.

Perciò se volessimo e potessimo ritrovare la vera Bellezza Radicale smarrita, pur se con nuove forme, formule, idee e linguaggi, è dal ricordo ed esempio di chi realmente sapeva dar corpo in maniera tanto coinvolgente alle nostre idee che dovremmo ripartire.