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La "rompicogliona" Maria Teresa Cinti Nediani.

Roberto Mancuso
(@roberto-mancuso)
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Caro Sergio [Rovasio],
hai conosciuto MT (come spesso si firmava lei), molto prima di me, hai amato e ami come me la sua "pazzia", i suoi occhi, il suo sorriso, la sua semplicità , il suo gradevolmente rompere i cogliona (come diceva lei), sempre e comunque; a me ha insegnato tanto nelle molte ore passate assieme; mi ha insegnato cosa significa amare ed essere amati; entrambi eravamo tra i suoi "amori", tra i "suoi" ragazzi. I suoi racconti, la sua storia, la sua biografia io li conservo nel cuore e nella mente (insieme ai suoi scritti e ai suoi piccoli bigliettini che spesso mi faceva trovare nella busta di alimenti della casa di riposo che spesso mi regalava perché lei non li mangiava o perché, come diceva lei ridendo, li dava agli uccellini che si posavano sul suo balcone e quindi li poteva dare anche a me che ero un uccellino un po' più grosso); forse ho già  detto troppo, lei mi avrebbe già  interrotto per dolcemente mandarmi a quel paese in quel contagioso romanesco che chi stava accanto a lei non poteva fare a meno di trovarsi appiccicato nella parlata (per me è stato così), ma sto scrivendo di getto ciò che mi viene in mente per ricordarla.

L'ultima volta che l'ho vista a Bologna è stato 2 anni e 10 mesi fa [ndr 2004] e io stavo molto male e lei, come al solito e come spesso faceva nelle lunghe conversazioni, telefoniche e non, che insieme avevamo, era là ad aiutarmi a pensare a riflettere a conoscere me stesso. Lei non si è mai detta radicale perchè ci teneva ad essere persona vera e libera, lei diffidava anche della c.d. "chiesa" radicale, lei diceva solo di essere vicina alle idee di Marco Pannella, non altro.

L'ultima cosa che voglio dire è questa: son riuscito, ancora una volta grazie a lei, a chiamarla anche io "amore", alla fine della nostra frequentazione, prima di ammalarmi; non dimenticherò mai quella telefonata. Amava la vita MT ed amava le persone "vere", come diceva lei. Anche io l'ho amata e posso dire di amarla sempre, perché è viva, dentro di me, è incancellabile il ricordo delle sue imprese, i primi tavoli fatti assieme, la rinascita di un'associazione a Bologna avvenuta nella sua casa di riposo, come spesso lei rivendicava (non son state le "signore" diceva spesso la "rompicogliona"!).

Per me è stata una madre, per ciò che mi ha insegnato, per tutte le volte che mi ha spinto a rinascere e a crescere. Rimpiango solo di non averla più¹ frequentata negli ultimi tempi, ma stavo davvero male e lei lo sapeva... e poi... l'amicizia con MT, quando c'è, è sempre VERA e sopravvive anche alle malattie e alla lontananza, al distacco, alla morte, alla vita, ai sentieri che si dividono. MT è una stella.

Con "amore",

Roberto

Questo è il breve scritto ( pubblicato da radicali.it insieme a quelli di altri compagni), che scrissi quando appresi della notizia della morte di MT. Tantissime sono le cose che potrei scrivere, ma voglio ricordare solo un'altra cosa molto importante: MT fu la compagna che dagli anni '70 a seguire portò tantissime iscrizioni al Partito radicale da parte di personaggi dello spettacolo, da Vasco Rossi a Nino Manfredi, da Ugo Tognazzi a tantissimi altri... Lei aveva la sua stanzetta (piccolissima) a Torre Argentina e il suo telefono... quotidianamente era al Partito per trovare nuove iscrizioni. MT era grandissima e deve essere ricordata come persona libera, prima che come radicale.

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Questa argomento è stata modificata 2 anni fa da admin

Sempre andare controvento, solo così è possibile alzarsi in volo!
Jim Morrison (james Douglas Morrison)


   
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