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Resoconto riunione on line del 21 dic. 2022

(@giuliano-pastori)
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Post: 7
Topic starter  

Salve a tutti i "radicalmente belli" di bellezzaradicale!
La sera del 21 dicembre ci siamo riuniti on line alle ore 20.30 i seguenti menbri:

Paola, Roberto, Carlo, Dario ed il sottoscritto, Giuliano:

Sotto la impeccabile presidenza del generale Roberto, che ringraziamo sempre per l'impegno in questo forum,
abbiamo iniziato il dibattito con le parole di Paola sull'esperienza radicalmente innovativa portata avanti al Liceo Morgagni di Roma su una scuola senza valutazione numerica, se non alla fine dell'anno scolastico, a questo tema Paola ha collegato il problema della demografia
ricordando le possibili iniziative sul tema, da affrontare prima con una attenta discussione che parta dai numeri, dalle statistiche
come ad esempio quelle riguardo l'emigrazione dall'Italia e l'immigrazione in Italia. 
Roberto ha collegato il discorso sulla demografia alla urgenza di occuparci del fenomeno migratorio nella sua complessità, riguardo anche ad un nuovo modo di intendere l'istruzione, l'insegnamento scolastico non più sincronico rispetto gli eventi della storia, ma diacronico,
per una migliore e conseguente consapevolezza dei cambiamenti che viviamo. 
Roberto ha ricordato antiche battaglie sulla laicizzazione della scuola a partire dall'abolizione del crocefisso nelle scuola,
ricollegando questa iniziativa anche al discorso migratorio e culturale aperto.
Carlo ha voluto sottolineare la necessità di un'iniziativa su temi e i tempi della didattica scolastica a partire anche da
una nuova sensibilizzazione su temi come demografia ed Europa, vedi Manifesto di Ventotene.
Giuliano ha commentato positivamente l'iniziativa del Liceo Morgagni, ritenendola completamente aderente ad una sua vana proposta dell'anno scorso nel suo Liceo, dove lavora come docente.
L'idea di superare la valutazione in numeri dei discenti l'ha ricondotta alla necessità, prioritaria in questo periodo di superare l'eccessiva carico di ansia con cui gli adolescenti affrontano il percorso di studio e soprattutto l'appiattimento del loro studio alla mera acquisizione di un voto sufficiente, senza alcuna attenzione alle conoscenze, capacità o competenze acquisite nello studio. Il problema è culturale e politico sul cosa si intende per istruzione e formazione da parte della scuola, in quanto riconducibile alla possibilità da parte del discente di farsi una idea de mondo attuale più articolata e approfondita per meglio arrivare ad elaborare una possibile sua visione del mondo che vorrebbe,
Da qui una riflessione sulla mancanza generazionale di una convincente ed esauriente visione politica del futuro ed una crescita esponenziale della paura del domani.
Dario ha ripreso il discorso sulla istruzione, sottolineando la necessità, di riprendere un antica battaglia radicale, seppur nel tempo sacrificata, dell'abolizione del valore legale del titolo di studio ed il rilancio insieme di una analisi e riproposizione di iniziative nuove e vecchie
su temi economici: partite iva, contributi previdenziali e sostituto d'imposta.
Abbiamo chiuso cercando di darci dei "compiti" di approfondimento dei temi trattati a partire dalle nostre predisposizioni, conoscenze, passioni e professionalità,per affrontare al meglio i temi trattati e buttare giù delle idee su cui discutere ed elaborare infine un "manifesto"...
Perdonate se ho involontariamente omesso alcune argomenti tratti dai vostri interventi.


   
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Pier Paolo Segneri
(@pier-paolo-segneri)
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@giuliano-pastori Grazie di cuore, Giuliano! Stupendo! Mi scuso per l’assenza, ma ho avuto seri impegni di famiglia. Aggiungerei soltanto, a proposito del discorso che stiamo portando avanti sull’Abbecedario della Politica, l’importanza di ritrovare il senso e il significato delle parole. Ad esempio, “ingenuo”. 

Ingenuo: (etimologia e significato).
Nell’antica Roma, indicava la condizione giuridica e sociale di chi era nato libero, e più precisamente di chi, essendo nato da padre libero al momento del concepimento, era perciò libero lui stesso. Gli ingenui erano gli “uomini liberi”.
b. agg. ant. Degno di un uomo libero, in espressioni come studî, arti, occupazioni, attività ingenue, dov’è in genere sinon. di liberale.
(Fonte: Dizionario enciclop. Treccani).

 


   
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Carlo Loi
(@carlo-loi)
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Post: 12
 

Ottima sintesi caro Giuliano. In poche settimane di vita si sta concretizzando un "modus operandi" di Bellezza Radicale. Molto interessante, mi sembra quasi di essere tornati indietro di 20 anni, quando facevamo politica con passione e amore, che poi è sempre quello che tutti noi abbiamo sempre  cercato. Ringrazio tutte e tutti per il bellissimo regalo, sono sicuro che cresceremo, si moltiplicheranno le idee, i pensieri. Come ho accennato ieri, dopo Natale ho deciso di contattare una serie di compagni e compagne che sono stati protagonisti nei loro territori, e si sono allontanati, per un motivo o per l'altro. Intendo Bellezza Radicale, brace che sembra sopita, silente, ma è pronta a divampare.  


   
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Pier Paolo Segneri
(@pier-paolo-segneri)
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Post: 47
 

@carlo-loi Concordo pienamente con la tua riflessione, Carlo. Questo è il “modus operandi” nonviolento, radicale, liberale, democratico, collegiale. La Bellezza Radicale nasce e germoglia dalla Forza.

Chi è davvero forte, infatti, al contrario di quanto qualcuno creda, è sinceramente nonviolento, gandhiano, gentile, è autenticamente educato, è cortese in modo vero. Chi è forte... insomma, è sorridente, appassionato, intenso, armonico, aperto agli altri, sicuro di sé, gioviale, sprigiona vitalità, gioia, energia positiva.

E non scaglia la propria debolezza contro gli altri, non riversa la propria rabbia sugli altri, non colpisce il prossimo con atteggiamenti arroganti o arrivisti o superbi o malsani o acrimoniosi. Che poi sono tutti modi per scagliarsi contro se stessi perché - spesso - si soffre della propria debolezza e non si sa gestirla, non si è capace di governarla, non si riesce a sopportare.

Chi è forte, davvero forte, non ha bisogno della cattiveria o di esprimere astio, ma si fa forza semplicemente della grinta, dell’entusiasmo, della propria vitalità. 

Chi è forte, chi ha un carattere forte, non impone la propria autorità, ma sono gli altri a riconoscergli l’autorevolezza. Se la merita. Chi è forte è umile, ma non modesto.

 


   
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Andrea Rampa
(@andrea-rampa)
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Bello, 

e anche buono. Come dicevo nelle riunioni in cui sono stato presente, l'istruzione è il tema cardine per una rinascita culturale propedeutica alla fine di questo Medioevo Digitale che stiamo vivendo. Le proposte che ho letto sono molto interessanti.


   
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Paola Cossu
(@paola-cossu)
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@giuliano-pastori grazieeeeee!!Credevo di averti risposto Giuliano...lo faccio ora completando con un sincero abbraccio di gratitudine!


   
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Paola Cossu
(@paola-cossu)
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@carlo-loi allora volete proprio farmi piangere!!Mi ero persa questo tuo intervento Carlo e l ho letto tutto d’un fiato❤️Sembra quasi che fossimo tutti insieme ai tempi di Socrate e Platone e ci siamo ORA,in questo specifico momento della nostra casa Politica e dell’Europa,ritrovati per contagiare entusiasmo,amore,speranza.Penso che dovremmo riconoscere la nostra missione e portarla avanti senza tentennamenti e debolezze.Marco ci ha dato una massiccia dose di anticorpi.Lo ha fatto offrendo il suo corpo e tutto il suo cuore.Gli dobbiamo molto!Non può esserci, dunque, spazio per fallimenti e abbandoni.Unica strada e direzione, è quella di fronte a noi😁AVANTI DUNQUE!


   
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Paola Cossu
(@paola-cossu)
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@pier-paolo-segneri grazie Pier Paolo.Sono certa che eravamo compagni fin dall’infinito passato.Tante sono le affinità che ci accomunano e fatto rincontrare.

Siamo forti!Siamo forti!Siamo forti!

Non dimentichiamolo😁


   
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